“Nella vita non esistono il puro insegnare o il puro educare, il puro sapere o il puro credere; esistono uomini che insegnano, educano, sanno e credono…. E s’essi vivon la vita dello spirito, non posson che viverla in pieno”.
G.B. Scorza
Bernardino Gaetano Scorza, matematico, nasce a Morano Calabro il 29 settembre 1876. Dopo gli studi liceali, nel Collegio Nazareno a Roma e nel Pio Collegio dei Padri Scolopi a Firenze, frequenta l’Università di Pisa e vi consegue la laurea in matematica nel 1898. Qui è allievo di Eugenio Bertini, Luigi Bianchi e Ulisse Dini. Subito dopo è assistente di Geometria Proiettiva e Descrittiva, prima a Pisa e poi all’Università di Torino, dove stringe con l’allora laureando Francesco Severi, futuro matematico di grande fama, un’amicizia che durerà tutta la vita. Ottenuta l’abilitazione all’insegnamento presso la Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1901, per circa un decennio insegna nelle scuole secondarie, a Terni, Bari e Palermo. Consegue la libera docenza nel 1907, nel 1912 vince il concorso come docente straordinario di Geometria Proiettiva e Descrittiva a Cagliari, per passare nel 1913 all’Università di Parma, nel 1916 a Catania come ordinario di Geometria Analitica e Descrittiva, di qui a Napoli nel 1921, e infine a Roma, nel 1934, dove resterà fino al giorno della morte, 6 agosto 1939, poche settimane dopo la nomina a Senatore del Regno d’Italia.
È stato membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione dal 1923 al 1232, Presidente del Comitato per la Matematica del Consiglio Nazionale delle ricerche dal 1928 al 1931.
Di eminente rilievo la sua produzione scientifica, riferita in particolare alla Geometria Proiettiva Iperspaziale, alle funzioni abeliane, alle matrici di Riemann e alla teoria delle algebre e dei gruppi. Completa l’opera cominciata da Federigo Enriques e da Guido Castelnuovo sulla geometria delle trasformazioni birazionali. Dal 1921 oggetto maggiore della sua ricerca è la teoria generale delle algebre, che lo conduce ai problemi di teoria dei numeri e alla teoria dei gruppi finiti. Nel 1942 è pubblicato postumo il volume Gruppi astratti, a cura di Giuseppe Scorza Dragoni (suo figlio) e di Guido Zappa.
A Scorza si devono inoltre pubblicazioni su questioni di economia politica e di fotogrammetria.
Profondo il suo interesse per la didattica, espresso in pubblicazioni dedicate all’insegnamento scolastico e iniziative volte a ridurre il divario di metodo tra scuola e università, puntando a una visione comparativa tra le discipline scientifiche. Docente di altissimo livello, fu, nella definizione di Francesco Severi, “Maestro nel più vasto senso della parola”.
Fu consulente di Giovanni Gentile, nella Riforma Scolastica del 1923, e le sue relazioni tesero a dare, pure nel clima culturale dell’epoca, giusto peso alle discipline scientifiche. Realizzò il programma di matematica per le scuole secondarie, e scrisse il libro di testo ufficiale di aritmetica delle ultime tre classi delle scuole elementari.